Intervista al segretario regionale della Lega nel Lazio, Davide Bordoni, candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Centro.
A cura di Enrico Tata
Vogliamo una Europa meno ideologica e più attenta alla libertà dei popoli, alle tradizioni nazionali e alle autonomie regionali. Una Europa capace di occuparsi di questioni come il calo delle nascite che purtroppo è un problema non solo per il nostro Paese.
Quale Europa immagina la Lega? Cosa non va bene in questa Unione Europea?
Dobbiamo rimettere al centro i ceti produttivi e offrire soluzioni innovative in grado di valorizzare le caratteristiche uniche dei nostri territori. Il Parlamento europeo invece ha chiuso il mandato con l’ennesima ondata di lacci e lacciuoli: regolamenti per gli imballaggi, controlli sulla sostenibilità della filiera, obblighi sulle case green e le auto elettriche… Così non si va da nessuna parte.
L’Europa continua da anni a calare dall’alto sulla testa dei cittadini un ginepraio di regole e burocrazia. Serve una nuova politica economica favorevole alle piccole e medie imprese, agli agricoltori, che rispetti il principio di sussidiarietà e tuteli i produttori da fenomeni come il dumping.
Il risultato delle elezioni europee sarà decisivo per le alleanze e la composizione della maggioranza. Spera in una maggioranza tutta di destra?
Daremo all’Europa una maggioranza alternativa alle sinistre e ai socialisti, a tutti quelli che in nome del politicamente corretto hanno sradicato le nostre identità nazionali e aperto le porte a una immigrazione fuori controllo. Noi della Lega non siamo in vendita: siamo persone libere e in Europa risponderemo solo ai cittadini italiani.
Mi dice due priorità su cui lavorare al parlamento europeo in caso di elezione?
Gliene dico una che è fondamentale: il lavoro. La Lega è dalla parte dei giovani, delle partite Iva e delle piccole e medie imprese che creano ricchezza per tutti. Ecco perché vogliamo portare la flat tax a centomila euro. Il Governo italiano sta facendo molto bene: l’occupazione sale, i contratti a tempo indeterminato aumentano, quelli a termine si riducono. In Europa continueremo a mettere gli italiani al primo posto, non inseguendo qualche fantomatico reddito universale ma creando più lavoro, con buoni stipendi e meno tasse.
Proponete di rivedere sostanzialmente il Green Deal, perché?
A dire il vero sono stati proprio coloro che si erano inventati il Green Deal a ridimensionarlo. Ci hanno raccontato che volevano contrastare le emissioni ma poi hanno fatto marcia indietro, accorgendosi che l’inquinamento non scende grazie a qualche ricetta dirigista.
Sono convinto che l’ambiente non si può tutelare imponendo a tutti le auto elettriche o complicando la vita ai produttori con la rendicontazione di sostenibilità. Al contrario, l’ambiente, la natura, il paesaggio si difendono creando sviluppo e facendo innovazione: senza crescita economica non vi è alcuna sostenibilità.
Sulle guerre, siete contrari alla creazione di un esercito europeo. Perché?
Le risorse disponibili vanno spese per rendere più sicuri i confini europei, non per creare un esercito comune che non si capisce come verrebbe finanziato o da chi sarebbe guidato. Mi lasci aggiungere un’altra considerazione: ottanta anni fa l’Europa riuscì a conquistare una pace duratura dopo due guerre mondiali sanguinose. Dobbiamo ripartire da lì e dalla nostra capacità negoziale per trovare soluzioni concrete alle crisi internazionali. La Lega si batte per una Europa fatta di popoli che vogliono cooperare, prosperare e vivere in pace.
La candidatura di Vannacci ha provocato qualche malumore nella Lega. Lei condivide le posizioni del generale?
È una candidatura indipendente. Vannacci aggrega e sposa le idee basilari della Lega.
Lei è stato presidente del Municipio di Ostia. Sul tema dei balneari che farete in Europa?
Il caso dei balneari italiani è molto complesso. Va trovata una mediazione su canoni e concessioni a livello europeo, tanto più che il 70 per cento delle nostre coste non è occupato. In ogni caso, la Lega resterà al fianco dei balneari: non si può mettere a rischio decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori del settore. Aggiungo che da anni si cerca di far passare i balneari ma anche tassisti o agricoltori come dei privilegiati, quando invece si tratta di persone che lavorano sodo, creano ricchezza e fanno Pil. Bisogna guardare altrove per capire quali sono i veri ceti parassitari del Paese.
Il risultato della Lega sarà fondamentale per gli equilibri nella maggioranza. Ha paura di un sorpasso di Forza Italia?
Macché paura, questa non dovrebbe essere una sfida tra partiti alleati bensì un’occasione per battere i laudatori della vecchia Europa occhiuta e dirigista. La Lega farà un ottimo risultato alle Europee. Il nostro partito a livello locale ha una classe dirigente di qualità che grazie alla propria esperienza amministrativa sarà in grado di far valere le ragioni dei territori.
Nel Lazio è rimasta la sola Laura Cartaginese nel gruppo della Lega e Forza Italia chiede un rimpasto a Rocca, visti i cambiati rapporti di forza. Non siete d’accordo immagino…
Il rimpasto in Giunta regionale non è un tema all’ordine del giorno. Gli equilibri politici non sono determinati dai cambi di casacca, ma dal libero voto degli elettori. Del resto, se passassero metodi del genere, profondamente sbagliati, poi li si dovrebbe applicare in tutta Italia. Invece sono sempre gli elettori a stabilire i rapporti di forza. Fino ad oggi la Giunta e la maggioranza che governano il Lazio, sotto la guida del presidente Francesco Rocca, hanno dimostrato di saper amministrare bene. Andiamo avanti così.