Il candidato senatore Lega: “Pesca e agricoltura vanno tutelate maggiormente. Sui vincoli bisogna cambiare la gestione verticistica dell’autorità di Bacino
Fiumicino – Sviluppo economico, investimenti e infrastrutture. Davide Bordoni, responsabile regionale del Lazio del dipartimento Attività produttive della Lega Salvini Premier, ci racconta come proteggere e rilanciare l’economia di Fiumicino.
Bordoni, lei corre per il Senato alle elezioni del 25 Settembre nella circoscrizione plurinominale Lazio 1. Quale programma avete con la Lega per Fiumicino?
“Un grande investimento su pesca e agricoltura, per lo sviluppo dell’area aeroportuale con l’obiettivo di rivitalizzare l’indotto, sull’edilizia, la rigenerazione urbana e poi grandi opere e viabilità“.
Vasto programma, avrebbe detto qualcuno. Da dove cominciamo?
“Dalla crescita economica. Siamo in una congiuntura internazionale sfavorevole ma a Fiumicino c’è voglia di fare, dinamismo imprenditoriale, capacità e competenze che vanno protette e incentivate”.
Con quali misure specifiche?
“Il governo ha il dovere di mettere subito un tetto all’aumento indiscriminato dei costi, al caro energia, al prezzo del gasolio, per tutelare le famiglie e chi fa impresa in Italia. Noi ci batteremo per incrementare i premi comunitari per lo sviluppo agricolo e la pesca e per usare meglio le risorse del Pnrr. Credo anche che sia fondamentale concentrarci sulla nostra sovranità energetica. Facciamo un grande investimento sulle comunità energetiche, fotovoltaico (eliminando inutili cervellotiche prescrizioni) ed energia pulita, lavoriamo per valorizzare le specificità dei territori. Ma soprattutto dobbiamo premiare chi lavora, chi fa Pil e prodotti di qualità. Il made in Italy della provincia romana ha come sbocco fondamentale il turismo della Capitale e bisogna sostenere in tutti modi le nostre imprese che vogliono internazionalizzare e sfidare i mercati”.
L’edilizia è un traino della nostra economia. Per lei cos’è la rigenerazione urbana?
“Innanzitutto una grande operazione di semplificazione normativa e burocratica. Serve una maggiore autonomia per i nostri territori, con la Lega ci battiamo da anni per avere più decentramento e uno stato leggero. A Fiumicino ci sono troppi norme che bloccano lo sviluppo urbano della città, pensi solo al fatto che l’Autorità di bacino che insieme agli altri enti locali regola e gestisce i vincoli idrogeologici è un ente nazionale. Sono anni che nessuno ha mai cercato di superare questa impostazione dirigistica la cui unica conseguenza è frenare la vitalità delle nostre comunità”.
Bordoni, ce l’ha con la burocrazia?
“Ce l’ho con chi ferma tutto quando invece dovremmo far correre le nostre imprese. Da quando ho iniziato a fare politica il mio obiettivo è sempre stato far funzionare meglio la macchina pubblica, renderla più moderna, semplice ed efficiente, davvero vicina ai cittadini. Oggi il problema è uno, mettere i decisori locali nelle condizioni di poter scegliere, smetterla di intimorirli con una giungla di norme e controlli che spingono a non decidere e quindi a governare male.
Lo sviluppo aeroportuale di Fiumicino, le grandi opere che servono al nostro Paese… Tutto giusto, poi però c’è il popolo del No, le opere facciamole ma non nel mio giardino di casa.
“Guardi, lo sviluppo è sostenibile se coinvolge le comunità, ma se il No diventa ideologico, si va avanti lo stesso. Se i cittadini di Fiumicino mi sceglieranno per essere rappresentati in parlamento, in Senato porterò le ragioni dell’ambientalismo di mercato.
Che vuol dire?
“Per me l’ambiente, il nostro enorme patrimonio naturale, si difende di più e meglio solo se c’è crescita economica, solo se c’è innovazione vera, favorendo il trasferimento tecnologico tra università, centri di ricerca, imprese ed enti locali. Con la Lega le grandi opere, penso al Ponte della Scafa a Fiumicino, si faranno, d’accordo con la Regione e coinvolgendo gli enti di competenza. Per lo sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino potrei dire molte cose, mi limito a questo: dobbiamo essere al fianco degli amministratori locali e del sistema imprenditoriale per far rinascere tutto l’indotto e le filiere circostanti”. (Tratto da Il Faro online)