La direttiva europea sulla sostenibilità aziendale (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), la rendicontazione di sostenibilità e le metriche ESG (Environmental, Social, Governance) possono essere strumenti utili alla transizione verde.
Questo perché l’adozione di comportamenti responsabili da parte delle aziende può estendersi a tutta la catena produttiva e ai rapporti con gli stakeholder di riferimento. Imporre però queste misure burocraticamente dall’alto aggiunge solo ulteriori costi per le aziende europee, molte della quali impreparate a un cambiamento così repentino.
Dovremmo invece permettere alle imprese di aderire volontariamente e gradualmente agli standard di sostenibilità ambientale e sociale.
Così eviteremo di complicare la vita alle nostre imprese con il rischio che queste chiudano e che i lavoratori vengano licenziati.
L’Europa che vogliamo dal prossimo 10 giugno dovrà sostenere strategicamente le aziende, con processi graduali e razionali, non limitarsi ad aggiungere nuovi e problematici regolamenti.