BORDONI, La Regione Lazio si dimentica della nautica lasciando l’intero settore fermo a terra. Per superficialità e incompetenza chi è al governo della Regione assimila la balneazione e gli stabilimenti balneari, ancora vietati, alla nautica che è un’attività diversa e completamente sicura. Intendo scrivere a Zingaretti e alla sindaca Raggi per uscire da un nonsense di ordinanze che consente la pesca a terra o l’accesso ai porti ma vieta le uscite in mare aperto che rappresentano il concetto stesso di isolamento. La stessa miopia che usa la Raggi contro l’allenamento in solitaria agli atleti degli sport acquatici esperti di kytesurf e windsurf, non consente alla Regione di capire che le barche hanno corridoi isolati di entrata e uscita stabiliti per legge.
È quanto dichiara il consigliere capitolino della Lega Davide Bordoni che aggiunge: Il 26 aprile si è aperto alla possibilità di andare presso le imbarcazioni a fare manutenzione, dopodiché il nulla, lasciando quel provvedimento privo di una logica conseguenza. Se la Regione Lazio è in difficoltà copiasse da Emiliano che in Puglia ha dato piena libertà al settore. Anche la Capitaneria di porto ha dato parere positivo alla riapertura delle attività nautiche. Dunque, la Regione Lazio affonda la nautica con decisione squisitamente politica del tutto irrazionale”.
Così in una nota il consigliere capitolino della Lega-Salvini Premier Davide Bordoni