BORDONI, Cittadini e Imprenditori infuriati. Uffici chiusi, pratiche ferme, telefoni che squillano a vuoto ma, cosa ancor più grave, nemmeno alle pec viene data risposta. Sembrerebbe essere questa, a fronte delle numerose lamentele, la situazione dell’Ufficio urbanistica del Comune di Roma dove chi ha un’attività da mandare avanti attende da mesi. Occorre procedere ad istruire le pratiche negli uffici, il Comune non può continuare a confondere lo smart working con un semplice lavorare da casa spesso senza mezzi né strumenti adeguati. Sulla questione andremo fino in fondo, se non avremo risposte immediate da parte della Sindaca sono pronte una denuncia per interruzione di pubblico servizio ed un esposto alla Corte dei Conti per possibile danno erariale. Troppe volte l’utenza si è sentita rispondere che causa smart working le procedure di rilascio autorizzazione sono ferme. La PA nell’adottare le misure di contrasto al Covid, in ragione del distanziamento sociale, ha fatto un grande ricorso a questa nuova modalità da intendere però come forma di lavoro intelligente, agile, al passo coi tempi dell’informatizzazione e della digitalizzazione dei processi. Se l’Amministrazione, su indicazione del Governo, intende prolungare lo smart working fino a fine anno come forma precauzionale, faccia anche in modo che i servizi non subiscano ulteriori fermi e tornino pienamente operativi.