ROMA, BORDONI-CUCUNATO (LEGA): “I CENTRI ANZIANI DELLA CITTÀ ABBANDONATI DALLA RAGGI”

ROMA, BORDONI-CUCUNATO (LEGA): “I CENTRI ANZIANI DELLA CITTÀ ABBANDONATI DALLA RAGGI” È gravissimo quello che stanno attraversando tutti i centri anziani di Roma Capitale, già in grande difficoltà per la pandemia di COVID-19 e ulteriormente penalizzati dalle superficialità della sindaca Raggi. I nostri anziani sono totalmente lasciati all’abbandono in questo periodo molto complesso, potendo contare solamente sull’importante apporto delle associazioni per fare due chiacchiere e provare a superare la solitudine. Infatti non si è mosso nessun servizio sociale comunale per provare ad aiutare gli anziani a tenersi in contatto tra loro durante questo periodo, costringendo i vari Presidenti dei centri anziani a inventarsi dei metodi per interagire coi propri iscritti. Parliamo di centri anziani che spesso non vengono nemmeno forniti di telefono fisso o un computer da parte del Comune di Roma, con questi importanti luoghi d’aggregazione che non muoiono solamente per la buona volontà e lo spirito di sacrificio dei vari Presidenti e iscritti. Ma soprattutto manca una parola dell’Amministrazione capitolina su possibili riaperture di questi locali per la Terza Età, dove il convegno “Gli anziani al tempo del Covid: pandemia sociale, solitudine e nuove relazioni sociali” ha fatto emergere come i nostri nonni sono stati abbandonati alla totale solitudine. La Raggi in un anno non ha voluto ascoltare le storie di chi magari vedovo o vedova, riempiva le proprie giornate dedicandosi alle attività del proprio centro anziani di riferimento e le altre persone iscritte: uno stop traumatico che continua ancora a esistere, non si sa quando finirà e dove l’Amministrazione capitolina non ha mosso nessun tipo d’aiuto. Basti pensare come i regolamenti dei centri anziani, come detto dal signor Michele De Maio – Coordinatore dei Centri Anziani di Roma Capitale – ieri, siano datati al 2010 e non abbiano visto aggiornamento nonostante questo periodo di calamità.