BORDONI, Il Commercio è allo stremo, ma in base ad un’ordinanza della sindaca Raggi, gli operatori su area pubblica, itineranti, fissi e in rotazione devono chiudere tutti alle dieci di sera, somministrazione di alimenti e bevande incluse. In piena estate, le persone alle 22 escono di casa non certo rientrano, con provvedimenti simili rischiamo di dare il colpo di grazia all’estate della Capitale, ma è un fatto ormai noto che alla sindaca il Commercio regolare non sia mai piaciuto. Secondo il suo convincimento “crea degrado”, allora ci spieghi come riesca a tollerare le schiere di sbandanti e senza fissa dimora nelle tendopoli sotto le mura Aureliane. Contraddizioni a parte, in questa grottesca battaglia al degrado targata 5 stelle, che coinvolge solo le categorie produttive e risparmia abusivi ed extracomunitari, la Raggi ne fa una questione sanitaria sulla falsariga delle regole di contrasto al Covid ma in difformità rispetto alla normativa nazionale che liberalizza gli orari e di cui il Campidoglio non tiene conto. Ho presentato una interrogazione alla sindaca perché questa guerra alla libera impresa deve finire. Non è più tollerabile una visione miope che ostacola importanti processi economici e viola la parità di condizioni tra le attività commerciali. A tutela del valore di ogni attività, chiediamo il ritorno definitivo a un regime di normalità degli orari anche per gli operatori su area pubblica.