Nel 2023 sono state effettuate 900 mila multe ai romani.
Tante, troppe, fatte con quegli autovelox che il Sindaco Gualtieri continua a usare come una tassa occulta per coprire i buchi del bilancio comunale. Senza ottenere veri risultati sul fronte della sicurezza e lasciando le strade della Capitale sconnesse e dissestate.
Un incubo per la viabilità.
Gli autovelox possono essere un deterrente ma occorre ripensarne le modalità di installazione e di utilizzo, limitandone l’uso ai luoghi dove sono realmente necessari. I limiti urbani da 30 km/h che sono già presenti in alcune aree di Roma possono essere utilizzati per alcuni e ben determinati tratti della Capitale, ma la vera tolleranza zero contro chi viola i limiti di velocità e mette a rischio la sua vita e quella degli altri con comportamenti spericolati va applicata riformando il codice della strada, intervenendo sul fronte della prevenzione e con maggiore durezza delle pene.
L’esame di guida va rafforzato nella sua parte pratica, soprattutto per i più giovani.
Le multe per chi si mette al volante in stato di alterazione alcolica, o peggio, vanno inasprite (e pagate), così come quelle per chi usa il cellulare mentre guida. Non ci si può lavare la coscienza su ciò che accade nelle nostre strade semplicemente nascondendo qualche autovelox in più dietro i cespugli.
Ci sarà un motivo per cui siamo il Paese con il più alto numero di autovelox in Europa: come mai in altri Paesi Ue ce ne sono meno che in Italia e anche meno vittime sulla strada?
Dobbiamo prevenire e salvare vite umane, non fare cassa sulle spalle dei cittadini.