BORDONI, In questa fase dimostrare una buona capacità di governo è più che mai fondamentale, ma i temi principali per le categorie della Capitale non sono mai all’ordine del giorno. Sulle questioni centrali l’indole è sempre quella di bloccare tutto come è accaduto sulle fasce orarie, accade per la Movida dove fioccano chiusure, sanzioni, multe agli esercenti e fermi di attività. Da Trastevere a Monti è sufficiente apporre l’etichetta di Movida violenta per ridurre tutto a una mera questione di ordine pubblico. Ed è qui che stiamo sbagliando; come sulla proroga delle aperture scaglionate in base alle tipologie di attività non è stato chiesto il parere dei commercianti, così i gestori dei pubblici servizi sono stati lasciati soli, un pó a intrattenere e un pó a controllare i giovani temendo sempre di essere sanzionati per un tavolino di troppo o una mascherina abbassata. La Raggi invece di prorogare ordinanze in contrasto con le disposizioni nazionali sulla liberalizzazione degli orari, dovrebbe andare più a fondo nelle cose e offrire maggiore disponibilità al confronto. Serve un progetto generale di rilancio del comparto turistico commerciale artigianale della città che sta vivendo la peggior crisi degli ultimi cinquanta anni.